Vecchi contro giovani

Vecchie e nuove generazioni possono trovarsi in posizioni diverse e non scontate, con le prime in cerca “del rassicurante” e le seconde “del convincente” rispetto ai cambiamenti proposti.

Nel 2017 la popolazione del mondo sarà un po’ più anziana rispetto al 2016 e molto più invecchiata rispetto al secolo precedente. L’Italia è, come ben noto, uno dei Paesi più squilibrati dal punto di vista demografico. In particolare, i ventenni italiani risultano nettamente di meno non solo dei cinquantenni, ma anche dei sessantenni e sono destinati a scendere sotto anche ai settantenni. Sempre di più, quindi, nelle decisioni collettive si farà sentire il peso dei più anziani – non più pochi come in passato e non necessariamente saggi – mentre sempre più debole sarà la spinta quantitativa dei giovani.

Eppure in uno scenario sempre più complesso e con mutamenti sempre più rapidi, è soprattutto il presente e il futuro delle nuove generazioni a essere in discussione. Comunque se ne valuti l’esito, sia il Referendum britannico del 23 giugno che quello costituzionale italiano del 4 dicembre hanno visto gli under 30 votare in prevalenza diversamente dagli over 65. Nel primo caso l’astensione alta dei giovani ha portato a far prevalere l’orientamento verso Brexit dei più anziani. Nel secondo caso ha vinto il No sostenuto dalla maggioranza dei giovani solo grazie al fatto che anche le classi centrali adulte hanno votato nello stesso modo, mentre è prevalso il Sì tra i più anziani. Nel 2017 ci saranno altri importanti appuntamenti elettorali in Europa con potenziali esiti simili a Brexit e molto probabilmente anche elezioni politiche in Italia. Nelle decisione collettive la difesa del benessere di oggi e l’investimento per la produzione di nuovo benessere domani, possono entrare in collisione. Vecchie e nuove generazioni possono trovarsi in posizioni diverse e non scontate, con le prime in cerca “del rassicurante” e le seconde “del convincente” rispetto ai cambiamenti proposti. I giovani, in particolare, possono trovarsi a dover decidere tra la tentazione di esprimere con il voto il proprio malessere per la condizione presente e il consenso a un’offerta politica non del tutto convincente ma propositiva verso il futuro. Il 2017 sarà comunque l’anno delle scelte difficili e dagli esiti incerti.

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