La metropoli sempre più attrattiva per gli studenti

Quando ci si avvicina alle elezioni amministrative l’attenzione verso i giovani inizia a crescere. Le nuove generazioni sanno però distinguere chi cerca opportunisticamente il loro voto e chi genuinamente si rivolge a loro

Quando ci si avvicina alle elezioni amministrative l’attenzione verso i giovani inizia a crescere. Le nuove generazioni sanno però distinguere chi cerca opportunisticamente il loro voto e chi genuinamente si rivolge a loro. Non a caso sono molto diffidenti rispetto alla politica e molto in sintonia con papa Francesco. La distinzione tra attenzione sincera e quella strumentale ha una componente sia emotiva che oggettiva. Conta il linguaggio, la capacità di toccare le corde giuste, ma anche quello che in concreto si fa, non solo “per” ma “con” loro.


Un esempio positivo di politiche giovanili, sia nel merito che per il metodo seguito, è la Student card. L’idea iniziale nasce nel corso del MiGeneration Camp organizzato a settembre 2013 dall’allora delegato alle politiche giovanili Alessandro Capelli. E’ stata poi sviluppata attraverso un processo di confronto con le associazioni studentesche, oltre che con esperti e tecnici. Questo spiega anche i tempi di realizzazione più lunghi del previsto. Nel frattempo Capelli ha lasciato per altri impegni, ma il progetto non si è arenato come accade generalmente nel nostro paese. Se ne è presa carico l’assessore Tajani che l’ha portato a compimento. In questi passaggi la veste è un po’ cambiata. La card si chiama EasyMi ed è stata realizzata in collaborazione con la società americana Affinion International. Si configura come una App che consente di avere agevolazioni e sconti su attività culturali e ludiche. Il programma si rivolge agli studenti universitari, compresi quelli stranieri, anche solo temporaneamente presenti con un progetto Erasmus.
Come accade con i nuovi strumenti, il successo dipenderà da quanti utilizzeranno l’App e dalle nuove opportunità che saprà stimolare. Può, ad esempio, costituire il primo passo per il registro degli studenti non residenti. EasyMi potrebbe essere sia il punto di partenza per iscriversi al registro, sia il mezzo attraverso il quale si possono ottener informazioni su servizi già accessibili a tutti gli studenti. Il passo in più è quello di estendere anche agli altri studenti alcuni servizi e diritti attualmente riservati ai residenti. Si tratta, di fatto, di un modo per riconoscere ai fuori sede lo status di residente temporaneo. E’ infatti solo grazie ai tanti universitari attratti a Milano, che quella che è la fascia d’età demograficamente più povera della popolazione cittadina diventa quella più ricca e consistente. Questo aspetto va al meglio valorizzato perché è il vero valore aggiunto del dinamismo della città.
Proprio per questo, la card e il registro non dovrebbero limitarsi a considerare gli studenti come fruitori passivi di agevolazioni, ma offrire anche stimoli e occasioni per essere soggetti attivi della crescita sociale e culturale di Milano. Si può, ad esempio, pensare a meccanismi di premialità su sconti e agevolazioni per chi fa attività di volontariato.
Altra opportunità che si apre con EasyMi è la possibilità di raccogliere informazioni sulla popolazione studentesca, sia quelle di base inserite al momento di accesso, sia quelle su gusti e preferenze che derivano dai servizi utilizzati e, potenzialmente, anche dalle attività sui social network. Dati preziosi che ci auguriamo possano essere trattati in modo aperto e trasparente, soprattutto per rendere più efficace l’offerta e migliorare le strategie di attivazione e partecipazione sociale delle nuove generazioni.

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