Nella crisi globale delle nascite l’Italia è di fronte a un bivio

La pandemia ha aggravato l’emergenza demografica che durava da anni. Alcuni Paesi hanno giocato d’anticio, che direzione deve prendere il nostro?

La Terra gira continuamente e si rinnova ogni giorno, ogni stagione, ogni anno. La vita su questo pianeta viene reinterpretata da generazioni nuove, che prendono progressivamente il posto di quelle precedenti e si aprono generativamente verso quelle successive. Per lunga parte della storia dell’umanità le nascite sono state abbondanti, in media cinque e oltre per donna, ma molto elevata era anche la mortalità infantile e nelle fasi successive. Se la popolazione mondiale non si è estinta è stato grazie alla vitalità che è stata in grado di esprimere, mantenuta maggiore rispetto ad una elevata mortalità ordinaria e a ricorrenti epidemie presenti in forma endemica. Nei secoli più recenti la scienza, gli strumenti di salute pubblica, la maggior consapevolezza nei confronti del benessere individuale e collettivo, hanno ridotto notevolmente l’incidenza della mortalità dalla nascita fino alle età più avanzate. Un bambino che nasce oggi in Europa ha una elevata probabilità di vivere ben oltre l’età dei propri nonni. Questo processo viene chiamato ‘transizione sanitaria’. Tale processo è stato seguito dalla ‘transizione riproduttiva’, che ha condotto l’avere figli all’interno di un processo decisionale sempre più deliberato e consapevole.

Oggi, per la maggioranza delle persone, avere figli è sempre meno una scelta scontata e si realizza sempre più come espressione concreta di un desiderio che deve trovare le condizioni adatte per potersi pienamente realizzare. Si tratta di una scelta che non può essere imposta per legge e nemmeno si può pensare che lo Stato paghi le coppie perché abbiamo quei figli che altrimenti non avrebbero voluto e avuto. Non si sceglie di nascere, ma si sceglie di essere genitori e di assumere tale ruolo verso un figlio desiderato, che sia naturale o adottivo. È tale scelta che consente a ogni nuova generazione di tenere aperto il futuro dopo sé. Chiedersi cosa sta alla base della decisione di avere un figlio è, quindi, una domanda che per ogni nuova generazione si pone al centro della questione di quale società si vuole costruire, con quali prospettive e quali valori di riferimento.

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