Una stagione nuova senza rischi di nuovismo

La formazione della Giunta e la scelta del vicesindaco saranno rivelatrici. Roma e Torino si sono affidate a giovani donne senza vera esperienza in ruoli di responsabilità pubblica. Milano potrà avere invece il vantaggio di un vicesindaco di nuova generazione ma con capacità e competenze comprovate e rafforzate durante l’amministrazione Pisapia. Con Sala si può aprire una stagione nuova senza scadere nel nuovismo.

La stagione di Pisapia è finita. Verrà ricordata come un periodo in cui Milano ha voluto (e in parte saputo) essere all’altezza delle proprie ambizioni. L’ex sindaco ha lasciato un’eredità positiva da cui ripartire, nella sostanza ma anche nello stile, prima ancora che nel metodo. Per avere una conferma di quanto sia stato in grado di mettersi in sintonia con i cittadini, operazione rara per i politici di oggi, basta leggere i commenti al messaggio di congedo come sindaco postato martedì scorso sulla sua pagina Facebook.

Uno degli aspetti più deleteri del web è il fatto di stimolare, soprattutto sui social network, attacchi personali e insulti a chi ha opinioni diverse, ancor più se ha cariche pubbliche. Difficile vedere il post di un politico, anche quelli con i contenuti più neutri, non seguito da commenti negativi e ingiuriosi. La grande maggioranza di chi condivide si limita a mettere un “mi piace” mentre chi è critico coglie qualsiasi occasione per scatenare la propria insoddisfazione e frustrazione, spesso con toni non solo polemici ma anche volgari e minacciosi. Nel post di Pisapia l’operazione risulta invece ribaltata. Chi condivide il contenuto del messaggio e ha apprezzato l’operato dell’ex sindaco non si è accontentato di mettere “mi piace” ma ha voluto lasciare un commento positivo, soprattutto di ringraziamento e incoraggiamento a proseguire con altri ruoli. Difficile trovare un commento negativo. I peggiori non vanno oltre a frasi del tipo: “sinceramente non vedo tutto questo miglioramento di Milano, ma devo dire che lei è una persona che ho sempre stimato”.
Questo dimostra che un rapporto sano tra politica e cittadini è possibile. Ciò che è riconosciuto da tutti all’ex sindaco è di essersi messo a servizio della città. Ci si può dividere su quanto Milano sia migliorata ma non si può negare che, qui più che altrove, si è messo il bene comune al centro. Proprio per questo Parisi non è apparso credibile quando ha cercato di far passare l’idea che in questi cinque anni Milano è complessivamente peggiorata ed arretata. Ancor più fallimentare è risultata l’operazione di Passera nel tentar di ritrarre Milano come una città devastata sul piano occupazione, della sicurezza, del benessere sociale.
Milano non ha voluto disconoscere il valore di quanto fatto negli ultimi anni perché, nel complesso, si è compiaciuta dell’immagine interna ed esterna che è riuscita a dare. Tanto più che si è trattato di un periodo difficile, pieno di sfide delicate, che ha visto molte altre realtà reagire con scelte e modalità meno efficaci e meno convincenti.
Sala, pur con qualche incertezza iniziale, è riuscito a raccogliere questa eredità, a difenderla e ad apparire credibile nella volontà di non fermarsi ma di rilanciare sul percorso dell’innovazione inclusiva. E’ importante ora partire bene con scelte che riconoscono che il mandato arriva prima di tutto dai cittadini e non dai partiti. La formazione della Giunta e la scelta del vicesindaco saranno rivelatrici. Roma e Torino si sono affidate a giovani donne senza vera esperienza in ruoli di responsabilità pubblica. Milano potrà avere invece il vantaggio di un vicesindaco di nuova generazione ma con capacità e competenze comprovate e rafforzate durante l’amministrazione Pisapia. Con Sala si può aprire una stagione nuova senza scadere nel nuovismo.

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