Accoglienza e sicurezza: questa è la vera riforma

24/06/2020
Accoglienza e sicurezza: questa è la vera riforma CORRIERE

Di seguito un estratto dell’articolo:

“Uno Sprar in ogni Comune, un Cie in ogni Regione. Certo, è uno slogan: ma non sarebbe così difficile da spiegare, coniugando solidarietà e sicurezza. Gli italiani non meritano di essere trattati come bambini. Invece sembrano relegati in una sorta di eterna minorità dall’alone di esoterico imbarazzo che avvolge le manovre per modificare i controversi decreti Sicurezza voluti da Matteo Salvini e tramutati in legge dalla precedente maggioranza Lega-Cinque Stelle. Mentre l’immigrazione va riacquistando potere evocativo e carica divisiva, rinviare tutto a settembre non aiuta: sembra un po’ la tattica del pallone calciato in tribuna.

(…)

La protezione umanitaria era il cerotto con cui coprire chiunque non avesse diritto ad altre forme di protezione ed è stata di certo abusata: non si tratta solo di ripescarla con un nome diverso, ma di darle paletti che ne evitino l’abuso. Gli italiani devono percepire insomma una via intermedia tra la posizione «di cuore» e quella «di pancia», come scriveva Alessandro Rosina in un dossier della Fondazione Moressa: e questa è la via della ragione, «lo scenario di testa». Trovato un equilibrio visibile tra solidarietà e sicurezza, una riforma di sistema deve sciogliere infine l’equivoco su cui da trent’anni si è avvitato il dibattito, confondendo le figure dei profughi e dei cosiddetti migranti economici. I primi dobbiamo salvarli per restare umani (salvo redistribuirli in una Europa capace di condividere non solo l’emergenza Covid), dei secondi abbiamo bisogno per restare competitivi”.