Alessandro Rosina vince la prima edizione del Premio Atlante

19/05/2022
SECONDO TEMPO
Alessandro Rosina vince la prima edizione del Premio Atlante SECONDO TEMPO

Un riconoscimento dedicato alle opere d’ingegno e ai progetti che affrontano il tema della demografia sostenibile e della sostenibilità ambientale da prospettive nuove. È il nuovo Premio Atlante indetto dalla Fondazione Circolo dei lettori in occasione della Giornata della Terra, la cui premiazione si è svolta durante la prima giornata al Salone del libro di Torino.

A vincere questa prima edizione è Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica sociale dell’Università Cattolica, con l’opera “Crisi demografica. Politiche per un Paese che ha smesso di crescere” edita da Vita e Pensiero.

A premiarlo la direttrice della Fondazione, Elena Loewenthal, insieme al presidente Giulio Biino che ha così spiegato la scelta della giuria: «Il punto di partenza del suo studio è particolarmente illuminante: il dibattito pubblico politico sulla natalità deve essere parte di un’agenza nazionale perché in caso contrario si creano squilibri forieri di gravi rischi sociali. Sulla base di questo assunto Rosina offre al lettore per un verso un’analisi interessante e originale, per l’altro una serie di interrogativi cruciali nel contesto di un dibattito che non riguarda soltanto la demografia ma più estesamente quella sostenibilità che è il primo presupposto di una visione globale sul futuro.»

Rosina, che è anche direttore del Center for Applied Statistics in Business and Economics e coordinatore scientifico della principale indagine italiana sulle nuove generazioni, il «Rapporto giovani» dell’Istituto G. Toniolo, da tempo dedica attenzione a un tema che è spesso sottovalutato, quello dello squilibrio tra generazioni, che va a incidere sul futuro economico e sociale dell’intera società.

«Il libro -ha detto Rosina- parte dall’idea di raccontare la sfida che la demografia pone al nostro secolo e di mettere in luce i nodi del legame tra dinamiche della popolazione e sviluppo sostenibile. Un rapporto che pone sfide diverse su diversi fronti: prima di stabilizzarsi la popolazione mondiale continuerà a crescere di almeno altri due miliardi di persone, questo impatto va reso sostenibile; tale aumento sarà in larga parte concentrato in Africa, che va, quindi, aiutata a compiere la sua transizione demografica con un proprio percorso coerente di sviluppo; sempre più paesi, infine, presentano già una curva demografica negativa, come l’Italia, con squilibri nel rapporto tra giovani (in riduzione) e anziani (in aumento) che vanno contenuti e gestiti per non compromettere la capacità di generare nuovo benessere nella sua accezione più ampia».

I fronti sono diversi ma l’approccio di fondo per affrontarli è unico, come spiega nel libro Rosina, quello di politiche sistemiche che mettano al centro la qualità del rinnovo generazionale e consentano alle nuove generazioni di sentirsi davvero parte attiva di un mondo che cambia e migliora con loro.