Alla nostra economia servono 400mila immigrati l’anno

10/12/2021
ESPRESSO
Alla nostra economia servono 400mila immigrati l’anno ESPRESSO

Gli immigrati non sono un’insidia, né tantomeno un’“invasione”. Esattamente all’opposto, come spiegano concordi le organizzazioni internazionali, dall’Ocse al Fmi: sono una risorsa economica cruciale in una fase storica in cui – per motivi che non c’entrano nulla con l’immigrazione – i Paesi occidentali, e l’Italia in particolare, vivono una crisi demografica irreversibile. «Meno abitanti significano meno potenziali lavoratori, meno produzione, tasse, contributi, consumi, insomma meno Pil, tutti i danni del decremento di popolazione che è causa non ultima del ristagno di crescita e produttività dell’Italia negli ultimi vent’anni, a parte le montagne russe del periodo pandemico», conferma l’economista Carlo Cottarelli. «La situazione è tale che potrebbe portare in un futuro non lontano all’insostenibilità dei conti pubblici». I residenti in Italia, compresi i 5 milioni di stranieri regolarizzati (diventano 6 se includiamo chi è diventato cittadino), sono oggi 59,3 milioni. Dieci anni fa eravamo 60,3 milioni, ma a inquietare è la previsione dell’Istat: se si va avanti con questo ritmo saremo 58 milioni nel 2030, poi 54 nel 2050 e 47 milioni nel 2070.

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