Aree interne, per il Cnel nessun destino è ineluttabile

Ha animato un acceso dibattito lungo tutta un’estate, il Piano strategico nazionale delle aree interne-Psnai 2021-2027 che, in prima stesura, sentenziava un declino irreversibile delle aree interne e periferiche italiane.
Allegato al Psnai, era un contributo del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro sul quale oggi l’Assemblea Cnel è intervenuta con una propria nota per chiarire che quell’allegato «Tiene conto dei dati pubblicati dall’Istat, nonché di quanto inviato dall’Ispettorato generale per la spesa sociale del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell’economia e delle finanze.
Nella nota, il Cnel ribadisce che: «Nessun Comune ha di fronte un destino ineluttabile in relazione alle coordinate geografiche in cui si trova», ma ammette anche che sicuramente «Sono molti i Comuni che rischiano un percorso di marginalizzazione irreversibile per le dinamiche demografiche che li caratterizzano».
Questo rischio, il Cnel sostiene che «È alto perché è l’Italia stessa, nel suo complesso, ad essere entrata dal 2014 in una fase di declino continuo. E perché in nessuno degli scenari contemplati dalle previsioni Istat la popolazione italiana tornerà ad aumentare nel breve e medio-lungo periodo».

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