Cina, nella provincia del Sichuan si possono avere figli senza limiti e fuori dal matrimonio

Nel 2022, la popolazione in Cina è diminuita per la prima volta in 60 anni. Non un calo improvviso o inatteso, ma una decrescita che preoccupa e per cui sono state messe in atto contromisure. Finora non particolarmente efficaci. Per decenni, il paese ha adottato la politica del figlio unico, dal 2021 è stato aumentato a tre il numero dei figli a livello nazionale per le coppie sposate. Ora nel Sichuan, provincia di 80 milioni di persone nel sud-ovest del Paese, si è andati oltre: nessun limite alla prole e anche per le persone non sposate mentre finora c’era il divieto per le donne single di registrare una nascita, secondo quanto riporta la BBC.

I cambiamenti iniziati nel 2016 non sono riusciti ad arrestare il calo della natalità. Le morti hanno superato le nascite per la prima volta lo scorso anno in Cina, anche a causa del Covid nonostante non ci siano dati ufficiali dei decessi. Per il presidente cinese Xi Jinping l’aumento dei tassi di natalità è una priorità. Il governo ha offerto agevolazioni fiscali e una migliore assistenza sanitaria alle madri per invertire la rotta o almeno rallentare il calo delle nascite.

Il timore della Cina è di arrivare a una situazione come quella del Giappone che rischia il mancato ricambio generazionale e, secondo il suo primo ministro, il rischio dell’impossibilità di funzionare come società. Se Pechino, negli anni Settanta, temeva che la troppa popolazione e con un tasso di crescita tanto elevato frenassero la crescita economica, adesso invece è l’invecchiamento della popolazione a far temere per l’economia.

Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica sociale nella Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano, ha spiegato in una intervista a Vanity Fair: «Allora la Cina superava il miliardo di persone, con gli under 25 che erano il 55% della popolazione e gli over 65 che non arrivavano al 5%. Questa scelta ha rallentato la crescita fermandola a un miliardo e mezzo. È servita dal punto di vista della crescita complessiva, ma ha portato un invecchiamento e uno squilibrio interno per le età: gli under 25 sono dimezzati e gli over 65 li superano».

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