Coronavirus, allarme demografi: “Natalità calerà ancora”

14/04/2020
ADN KRONOS
Coronavirus, allarme demografi: “Natalità calerà ancora” ADN KRONOS

Il coronavirus potrebbe avere effetti controproducenti sulla natalità dell’Italia, già afflitta negli ultimi anni da un drammatico calo delle nascite. Nel 2019, il Paese ha toccato un nuovo record in negativo con circa 435mila nati, il livello più basso, ha calcolato l’Istat, dal 1918. Il futuro post covid19 non sembra riservare un’inversione di tendenza, almeno secondo due demografi su tre intervistati dall’Adnkronos, che sull’argomento sono piuttosto pessimisti. E’ molto difficile, come qualcuno ha auspicato, che tra otto o nove mesi si assista a un baby boom, un’esplosione delle culle provocata dai mesi di clausura forzata a casa.

“E’ più verosimile, invece, che prevalga un impatto negativo, con le difficoltà economiche e il clima di incertezza che frenano sia la scelta di avere figli per le coppie già formate e sia la possibilità dei giovani di diventare indipendenti e formare una propria famiglia”, spiega Alessandro Rosina, professore di Demografia e Statistica sociale dell’Università Cattolica di Milano. “E’ vero che dopo le grandi epidemie del passato e dopo la seconda guerra mondiale c’è stata una ripresa di vitalità demografica, ma in questo caso non è scontata che avvenga”.

E i motivi sono due. “Il primo – argomenta Rosina – è che non si è vista nessuna ripresa delle nascite dopo la crisi economica iniziata nel 2008, che invece ha lasciato conseguenze persistenti di fragilità sulle nuove generazioni. Il secondo motivo è che l’uscita dalla crisi sanitaria attuale potrebbe essere lunga, senza un vero momento chiaro di fine tempesta. Bisognerà costruire progressivamente una normalità nuova e serviranno anni prima che il Paese e le persone riescano a fissare nuove coordinate di riferimento all’interno delle quali collocare il proprio percorso di sviluppo e le proprie scelte di vita”.

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