#Covid19 Bambini e ragazzi nell’emergenza Covid-19: le 5 proposte dell’alleanza per l’Infanzia

10/04/2020
VITA MAGAZINE
#Covid19 Bambini e ragazzi nell’emergenza Covid-19: le 5 proposte dell’alleanza per l’Infanzia VITA MAGAZINE

Fra le richieste, l’uso della tv per raggiungere tutti gli studenti. Secondo l’Alleanza per l’Infanzia «si tratta non solo di rispondere all’emergenza, ma di prefigurare e attuare cambiamenti strutturali perché il complesso del sistema dei servizi educativi e sociali, oltre che dei trasferimenti economici diretti ai bambini e alle loro famiglie, diventi più efficace, più equo e più capace di utilizzare in modo coordinato le energie e le risorse del settore pubblico, del terzo settore e degli stessi ragazzi e delle loro famiglie».


Cinque proposte per arginare l’impatto del Coronavirus sui minori e sulle loro famiglie. Sostegno economico alle famiglie con figli, sostegno al sistema integrato di educazione e istruzione per gli zero-sei anni, sostegno al sistema scolastico, ai servizi socio-educativi e socio-assistenziali a livello locale, rafforzamento delle misure di conciliazione tra famiglia e lavoro. Sono le proposte dell’Alleanza per l’Infanzia, firmate dai coordinatori Emmanuele Pavolini, Alessandro Rosina e Chiara Saraceno. Qui di seguito la proposta integrale.

Le famiglie con figli minori – circa 6 milioni, con 10 milioni di bambini ed adolescenti – sono quelle più colpite dalle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, sia nell’immediato sia potenzialmente nel medio-lungo periodo. Se tutti i genitori stano sperimentando forti difficoltà a fronteggiare contemporaneamente le esigenze del lavoro (anche a distanza) con quelle di cura e di supervisione delle attività di bambini e ragazzi, per alcune famiglie queste difficoltà si combinano con la povertà economica, pregressa o prodotta dalla crisi sanitaria, o con la presenza di disabilità. Vi è pertanto il rischio concreto che si allarghino ulteriormente le diseguaglianze economiche ed educative (fra i nuclei familiari e fra i bambini e ragazzi), così come il rischio di violenza domestica.

Queste criticità sono diventate particolarmente acute con l’emergenza Covid-19, ma sono anche la conseguenza di situazioni pregresse. La crisi sanitaria va considerata anche come uno stress test sul sistema di welfare italiano e più in generale sul sistema educativo, utile a far affiorare fragilità e diseguaglianze non sempre così evidenti o sulle quali non c’era una chiara consapevolezza. Si tratta quindi non solo di rispondere all’emergenza, ma di prefigurare e attuare cambiamenti strutturali perché il complesso del sistema dei servizi educativi e sociali, oltre che dei trasferimenti economici diretti ai bambini e alle loro famiglie, diventi più efficace, più equo e più capace di utilizzare in modo coordinato le energie e le risorse del settore pubblico, del terzo settore e degli stessi ragazzi e delle loro famiglie.

Le proposte dell’Alleanza per l’Infanzia

In questa prospettiva l’Alleanza per l’Infanzia chiede che ad ogni livello (nazionale, regionale e locale) venga adottata una doppia logica di intervento, che guardi all’immediato, ma nel contempo si ponga anche obiettivi di medio termine. Essa dovrebbe prevedere un rafforzamento dell’intervento pubblico lungo cinque linee di azione. Nei punti 2 e 3 va data particolare attenzione ai minori con disabilità e BES che hanno dovuto sospendere le attività di sostegno e riabilitative.

Il sostegno economico alle famiglie con figli.
Il sostegno al sistema integrato di educazione e istruzione per i bambini dalla nascita ai sei anni.
Il sostegno al sistema scolastico, anche in un’ottica di maggiore inclusione e supporto degli studenti appartenenti ai gruppi più vulnerabili.
Il rafforzamento del sistema integrato di servizi socio-educativi e socio-assistenziali a livello locale.
Il rafforzamento delle misure di conciliazione tra famiglia e lavoro.
1 – Sostegno economico alle famiglie con figli

L’Alleanza per l’Infanzia, pur senza entrare nel merito di tutte le varie misure che il governo sta mettendo in campo a sostegno del reddito, segnala l’opportunità di non moltiplicare la frammentazione ed eterogeneità che purtroppo è una caratteristica del sistema di protezione sociale italiano, emersa in tutta la sua debolezza proprio in questa crisi. Troppi lavoratori e lavoratrici rimangono ancora scoperti e le forme di protezione previste non sempre tengono in considerazione la dimensione famigliare e la presenza di figli minorenni.

LEGGI ARTICOLO COMPLETO