Droni-scanner e telelavoro, la Milano del “dopo” coronavirus

05/04/2020
IL GIORNO
Droni-scanner e telelavoro, la Milano del “dopo” coronavirus IL GIORNO

Milano, 5 aprile 2020 – Stiamo entrando in un mondo nuovo. «Studio, lavoro e relazioni sociali non solo sono stati sconvolti dall’emergenza sanitaria ma non torneranno ad essere più come prima». A dirlo è Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia all’università Cattolica di Milano a cui abbiamo chiesto quale sarà il futuro della metropoli quando l’epidemia cesserà. «Tutto cambierà», dice il professore.


I cittadini saranno pronti ad entrare in una nuova fase?
«Credo che ci sia una consapevolezza crescente non solo fra gli esperti ma anche fra la popolazione che i cambiamenti non riguarderanno solo il periodo attuale. Non è che scompariranno certe esigenze. Quella di stare in forma, ad esempio, rimarrà ma cambierà la modalità con cui si farà attività fisica».
Milano è attrezzata per questo nuovo futuro?
«Essendo la città più dinamica Milano paga di più i costi dello stop attuale. Ma ha molte riserve, una ricchezza materiale, culturale ed economica che può attivare la ripresa. La città arriva da anni di grande spinta in avanti: tutta quell’energia positiva non è scomparsa. Sarà importante capire però dove andare, postulando un nuovo modello di sviluppo sociale ed economico».
Basato su quali necessità?
«Bisognerà essere in grado di gestire le disuguaglianze che si accentueranno. L’errore che Milano non deve commettere, se vuole crescere, è lasciare indietro parti rilevanti del tessuto sociale. Partendo dalle scuole. Già adesso ci sono aree del territorio dove si fa fatica a erogare le lezioni a distanza. Bisognerà aiutarle a fare un salto nel digitale, fondamentale anche nelle imprese».

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