“In Italia i figli si fanno più tardi perché manca la fiducia nel futuro”

15/03/2016
REPUBBLICA - EUNEWS
“In Italia i figli si fanno più tardi perché manca la fiducia nel futuro” REPUBBLICA - EUNEWS

Le mamme più vecchie d’Europa sono in Italia, anche perché manca un sostegno da parte delle Stato per le donne che scelgono di compiere questo passo impegnativo, e di conseguenza manca la fiducia verso un futuro più roseo. Il risultato è un continuo rinvio delle scelte di vita. Ne è convinto  il Professor Alessandro Rosina, docente ordinario di Demografia nella Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano. Se in Italia il primo figlio arriva dopo i 30 anni di una donna le cause non sono solo economiche, legate alla crisi, ma esistono anche fattori “psicologi”.

Professore, l’Italia si è guadagnata un primo posto in Europa per l’età più avanzata in cui si da alla luce il primo figlio. Quali sono le cause prime di questo fenomeno?
Il fenomeno è riconducibile a due motivazioni principali. Prima di tutto bisogna considerare le difficoltà che i giovani incontrano in Italia per ottenere una loro indipendenza e mettere le basi per costruire una famiglia. Nel nostro Paese, in confronto ad altri Stati europei, ci vuole più tempo per diventare autonomi rispetto alla famiglia di origine. Si va via più tardi da casa, si entra più tardi stabilmente nel mercato del lavoro e  di conseguenza si verificano più tardi le condizioni per creare una propria famiglia ed avere un figlio, di solito dopo i 30 anni. Quando poi si trova lavoro, altre difficoltà si presentano, poiché risulta problematico conciliare il lavoro e la famiglia. In Italia mancano delle adeguate politiche di conciliazione (che favoriscano una integrazione degli impegni casa-ufficio), e non ci sente abbastanza solidi da un punto di vista lavorativo e professionale per poter tirare su un proprio nucleo familiare. Ma c’è anche una lettura positiva: nel nostro Paese permane il desiderio di non rinunciare ad avere un figlio, e anche se le condizioni per averlo arrivano in età più matura si cerca poi di recuperare. Questo porta, da un lato, al fatto che nascono sempre meno figli da madri al di sotto dei 30 anni. A riguardo l’Italia ha un record, registrando una delle più basse percentuali. Dall’altro lato, c’è comunque una tendenza al recupero dopo i 35 anni, una volta che sono state sorpassate le maggiori difficoltà nella creazione di un nucleo familiare. Il risultato è che l’età media in cui si ha il primo figlio si sposta sempre più in avanti.

Guardando i dati Eurostat, risulta che l’Italia è tra i Paesi che hanno il maggior numero di nascite nel 2014 (anche se ben al di sotto di Francia, Regno Unito e Germania). Questo dato non è in contrasto con l’età sempre più avanzata delle neo-mamme?
No perché l’Italia è un Paese grosso dal punto di vista demografico, con i suoi circa 60 milioni di abitanti, e quindi, in valore assoluto, ha un alto numero di nascite rispetto ad altre Nazioni. Ma se guardiamo invece i tassi di fecondità (il numero medio di figli per donna) vediamo che quello italiano è in diminuzione ormai da molti anni. Prima del 2011, considerato l’apice della crisi, si era verificato un modesto incremento, anche grazie alla presenza di donne straniere in immigrate. Ma dopo questa data la crisi ha portato a posticipare ulteriormente la scelta di avere un figlio, e la discesa del tasso è ripresa.

LEGGI ARTICOLO COMPLETO