La società civile: accorciare le distanze tra il Paese e il Palazzo

Non un partito, ma uno «spartito» con accenti sulle note dei migranti, dei diritti, del fisco e dell’ambiente. Una partitura solida di priorità per il Paese, da affidare al Parlamento eletto il prossimo 25 settembre.

E poi al futuro governo. L’Alleanza della società civile ha rilanciato ieri a Roma, nel Palazzo della Cooperazione, il suo appello alla politica, alla presenza di candidati alle elezioni nazionali e sindaci. A presentare il progetto, cittadini, movimenti ed enti del Ter- zo settore riuniti per chiedere che vengano messi al centro il bene comune e l’esperienza di centinaia di realtà impegnate sui territori. «Oggi nasce un luogo, un contenitore – ha detto Leonardo Becchetti, economista e promotore, lo scorso agosto, dell’appello – che punta a ridurre la distanza tra società civile e il mondo politico, aggregando la domanda». L’obiettivo è che la cittadinanza attiva diventi «alleata della buona politica» e la stimoli «ad andare verso una certa direzione ».

L’Alleanza della società civile nasce per essere una «propodello sta di benedizione, per integrare i partiti con le realtà cittadine », ha detto Mauro Magatti, docente di Sociologia all’Università Cattolica di Milano, tra i promotori del progetto. Il metodo, secondo il coordinatore di Retinopera, Gianfranco Cattai, è quello di chi «vede la diversità come ricchezza ». Uno dei punti più critici, invece, come ha ribadito Tiziano Treu, presidente del Cnel, resta la difficoltà di coinvolgere i giovani su politica e sussidiarietà. Nelle tavole rotonde, le associazioni firmatarie hanno sottolineato il proprio appello nell’appello. Per Retinopera, che raccoglie 24 associazioni e movimenti nazionali cattolici, al primo posto ci sono l’integrazione europea e la pace in Ucraina. Carla Collicelli, di Asvis, ha posto invece l’accento sul disagio psichico dovuto alla crisi pandemica ed economica, per cui viene in soccorso la risorsa del volontariato, che crea nei cittadini un «sentimento di sé relazionale».

Leggendo i programmi elettorali, però, come sottolinea Chiara Tommasini, presidente di CsvNet, è evidente che il volontariato «non è una priorità condivisa». L’immagine “spartito” è di Alessandro Rosina: il docente di Demografia e Statistica all’Università Cattolica ha messo in primo piano le questioni cruciali della denatalità e del «degiovanimento », che «impediscono alla nostra società di progredire».

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