Lavoro e pensioni: la crisi demografica sconvolgerà tutto

08/11/2021
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La crisi demografica rischia di mettere una pietra quasi tombale sulle velleità di sviluppo del nostro Paese. Tra qualche anno gli spietati numeri della scienza demografica ci metteranno davanti al naso i limiti pratici di quello che può permettersi una nazione che lentamente sta morendo. È la brutale, ma ben supportata dall’evidenza scientifica, previsione che Alessandro Rosina, demografo della Cattolica, delinea nel suo ultimo lavoro “Crisi demografica. Politiche per un paese che ha smesso di crescere”. La brutalità della demografia appare ancora più sconsolante in relazione alle linee di convergenza dell’inverno demografico italiano con il dibattito in corso sulla miniriforma delle pensioni (quota 102, quota 104, opzione donna a 58 anni).

Professor Rosina, per rimodulare il sistema pensionistico si guarda evidentemente anche alla statistica demografica. Come sarà l’Italia nel prossimo futuro?

«Avremo una popolazione sempre più anziana, la longevità sarà il tratto fondamentale della nostra società. Rimarremo uno dei Paesi con il maggior numero di anziani al mondo. Siamo stati il primo Paese al mondo ad avere più over 65 rispetto agli under 15. Già adesso gli over 65 superano gli under 25».

E tra 20 anni?

«Nel 2035 avremo più over 65 rispetto addirittura agli under 35. Non so se è ben chiaro l’impatto di quello che succederà».

Il Covid ha cambiato in qualche aspetto la fisionomia della demografia?

«Stiamo studiando i numeri sulla natalità. Nel 2020 avevamo 1.24 figli per donna, il numero più basso d’Europa. Giova ricordare che il numero per mantenere in tendenziale equilibrio la popolazione è 2. Se persistono questi dati è logico che i giovani si ridurranno ancora di più. Viviamo un processo che io chiamo di “degiovanimento”».

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