| 25/05/2025 | |
ESTRATTO
(…) L’allungamento della vita – hanno ricordato i relatori a Trento – riguarda tutte le società avanzate, c’è però un problema che ha solo l’Italia: «Entro il 2050 avremo il 22% in meno di giovani in età attiva, tra 25 e 49 anni», ricorda Alessandro Rosina, demografo dell’Università Cattolica. Il “degiovanimento” viaggia più veloce che in altri paesi (-15% è la stima media europea al 2050) e aggrava la situazione italiana. Solo per fare un esempio, anche negli Stati Uniti aumenta la longevità, ma oltreoceano – hanno spiegato i relatori – non si rileva una riduzione così marcata dei giovani perché la fecondità è sempre stata più alta e, comunque, le differenze sono state compensate dall’immigrazione nel corso degli anni». Inoltre, è la prima volta che l’Italia si trova ad affrontare questo squilibrio generazionale. «Finora abbiamo sempre potuto contare su generazioni più consistenti alla base, dai figli del baby boom alle generazioni immediatamente successive. Oggi dobbiamo prepararci a un impatto inedito sulla società e non possiamo copiare dagli altri, perché da noi i dati sono più accentuati», aggiunge Rosina. (…)
