Matrimoni, figli, divorzi e convivenze Così cambia lo stato delle unioni

Ci amiamo ancora, forse ci amiamo anche di più. Ma ci sposiamo di meno e facciamo pochi figli. Lo stato delle unioni, quello che su 7 abbiamo provato a indagare con la nostra inchiesta a puntate, riassunto in una istantanea e con numeri alla mano è questo. L’ultimo rapporto del Censis dice che in Italia le nozze dal 2006 al 2016 sono crollate del 17, 4%. Passando da 245.992 a 203.258. Siamo fanalino di coda anche in Europa. Secondo uno studio di Eurostat, nel nostro Paese si sposano in media 3,2 persone ogni mille abitanti. Peggio di noi solo la Slovenia (3,1), mentre il “sì lo voglio” tiene bene in Lituania (7,5), in Romania (7,3) a Cipro (6,8) e persino nel Nord Europa progressista, con Danimarca e Svezia a 5,2. La media europea si attesta a 4,3. Cosa è accaduto? La costruzione di una coppia e di una famiglia non è più una priorità? Non siamo più disposti a impegnarci o non possiamo farlo?

Non esiste più un unico archetipo di unione o di famiglia. Calano soprattutto i matrimoni religiosi, diminuiti negli ultimi 10 anni del 33,6%, mentre quelli civili sono aumentati del 14,1%, fino a rappresentare il 46,9% del totale. «Tutte queste evoluzioni», prosegue Sabbadini, «sono frutto della secolarizzazione della società, di un processo di modernizzazione iniziato negli Anni 60 nel Nord Europa e di cambiamenti legislativi, come l’introduzione del divorzio o l’abolizione del matrimonio riparatore». Sulla modernità come fattore di decrescita dei matrimoni concorda Alessandro Rosina, demografo e docente all’Università Cattolica di Milano, autore de Il futuro non invecchia (Vita e Pensiero). «Gli Anni 50 sono stati l’epoca d’oro delle nozze perché sposarsi era la condicio sine qua non per uscire da casa dei genitori. L ‘età media di una sposa era 25 anni, oggi è 33. Il matrimonio era il momento nevralgico della transizione verso la vita adulta, poi, progressivamente, è diventato una scelta».

In Italia, in parallelo, il numero delle nascite cola a picco di anno in anno, cresce solo quello dei bimbi nati fuori dal matrimonio, ormai quasi un terzo del totale. «Una volta le nozze erano le fondamenta della famiglia», riflette Rosina, «oggi sono il tetto. Si celebrano quando si vuole consolidare un progetto di vita già iniziato». Linda Laura Sabbadini sottolinea un altro aspetto: « Il numero di figli desiderati dalle coppie, 2, è stazionario da anni. È cambiato quello reale, che oggi si attesta a 1,3. Non è un problema di volontà, ma di ostacoli che si incontrano. Le donne poi pagano un prezzo molto alto nella conciliazione tra famiglia e lavoro. Non a caso stanno aumentando le mamme quarantenni».

Il servizio completo su 7 in edicola da venerdì 28 giungo 2019 o in Pdf sulla Digital Edition del Corriere della Sera.