Natalità al minimo. Cosa ci dobbiamo aspettare

07/05/2023
Natalità al minimo. Cosa ci dobbiamo aspettare CORRIERE DELLA SERA - 7 Maggio 2023

Nel 2022 i nati in Italia sono stati 393 mila, con un calo di 184 mila unità dal 2008.

“Come Paese abbiamo già passato un punto di non ritorno: la popolazione italiana non può più crescere, ma continuerà a diminuire», spiega Alessandro Rosina professore di Demografia all’Università Cattolica di Milano. Dal 2007 il tasso di mortalità supera costantemente quello di natalità e questo divario si è ormai così ampliato che, dal 2014, nemmeno l’immigrazione riesce a compensarlo. Se da un lato la popolazione italiana conti[1]nuerà a diminuire, anche a causa del calo e progressivo invecchiamento della popolazione femminile in età fertile, dall’altro continuerà ad aumentare quella anziana: gli ultra centenari sono triplicati negli ultimi vent’anni”.

“Sostenere la natalità significa anche ridurre gli squilibri tra generazioni. Una ripresa delle nascite significherebbe produrre ricchezza e far fronte all’aumento della popolazione anziana con una in età lavorativa che darebbe il suo contributo per sostenere pensioni e welfare. Per questo è urgente investire sui giovani. Basti pensare che in Italia il 3o% dei 30-34enni sono “Neet”, ovvero persone che non studiano e non lavorano. Si tratta di una delle percentuali più alte in Europa, in Germania e in altri Paesi è meno del 10%. Sono generazioni dipendenti dai genitori che non sono nelle condizioni di costruirsi un futuro. E per chi il figlio lo fa, c’è la difficile conciliazione tra lavoro e famiglia che penalizza soprattutto le donne. Se lavorano rinunciano ad avere figli, se hanno figli rinunciano a lavorare, vincolando verso il basso l’occupazione femminile con conseguenze sulla capacità di crescita e sviluppo”.