Più ottantenni che neonati: la Caporetto demografica dell’Italia

02/01/2019
IL SOLE 24 ORE
Più ottantenni che neonati: la Caporetto demografica dell’Italia IL SOLE 24 ORE

a Caporetto demografica italiana continua a peggiorare. Di recente l’Istat ha pubblicato i nuovi dati su “Natalità e fecondità della popolazione residente” confermando come il numero di nuovi nati registrati nel 2017 (458.151 bambini) sia il più basso dall’Unità d’Italia in poi, compresi i due conflitti mondiali. È dal 2013 che, ogni anno, battiamo al ribasso questo record negativo. Non solo: lo squilibrio strutturale della popolazione italiana è arrivato a livelli tali che oggi, per la prima volta, il numero dei nuovi nati è sceso sotto quello degli ottantenni (482 mila al 1 gennaio 2018). I bambini nati l’anno scorso in Italia rappresentano meno della metà dei neonati del 1965, con il numero medio di figli per donna crollato da 2,7 a 1,3.

Ma c’è di peggio. L’Italia è diventata il Paese con i maggiori squilibri demografici all’interno dell’Unione europea. Il vero fanalino di coda, alle spalle della Grecia, penultima in classifica. Vediamo i dati Eurostat sul rapporto nuovi nati-ottantenni relativi al 2016: sul podio spicca l’Irlanda, dove abbiamo oltre tre neonati ogni ottantanne, seguita da Repubblica Slovacca, Repubblica Ceca, Svezia e Gran Bretagna. In fondo ci sono Germania, Portogallo, Grecia e Italia.

[…] Le conseguenze di questa situazione rischiano di essere pesantissime per l’Italia. «Se qualsiasi bene economico prodotto nel nostro Paese subisse un crollo, quello che al più si rischia è perdere un settore economico strategico – spiega sempre su Neodemos.info Alessandro Rosina, docente di Demografia all’Università Cattolica di Milano – . Anche le nascite possono essere considerate un bene prodotto: ma se si azzerano è però tutto il Paese, non solo qualche settore produttivo, che chiude»

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