Scontro generazionale. Un patto giovani-anziani

02/04/2020
Scontro generazionale. Un patto giovani-anziani CORRIERE DELLA SERA

Caro Schiavi,
scusi per lo sfogo ma sono stufo, perché noi anziani siamo di continuo citati sui giornali, sembra quasi che in ospedale si ci sia una corsia preferenziale… Alla ripresa dovremmo rimanere in casa per il nostro bene, sino a quando queste nuove generazioni degli aperitivi, della canapa e dei tatuaggi lo decideranno. Ma le nuove generazioni sanno che siamo tra i più attivi nel volontariato? Basta andare nelle sedi di «Pane quotidiano» per vedere che la maggioranza è sopra i 70 anni e che in questi giorni gli anziani sono stati sollecitati a tornare al lavoro: medici, infermieri e tanti altri non si sono fatti pregare. Hanno risposto «presente». È veramente una cosa offensiva per questi «vecchi» (io sono uno di loro coi miei 82 anni) che hanno costruito questa Italia dopo gli anni duri della guerra. Ci sentiamo orgogliosi di poter dare ancora il nostro contributo. Buona parte di noi vive con una pensione minima e, anche se è un po’ acciaccato, vuole darsi da fare. Non abbiamo paura della morte, certo ci dispiace…

RISPOSTA: Dopo lo tsunami del coronavirus nessuno si augura uno scontro generazionale: se ieri avevamo bisogno di tutti per uscire dalla crisi economica, oggi c’è una ragione in più per unire le forze, giovani e vecchi. Dietro le scelte tragiche di questi tempi c’è un dato di fatto: le vittime privilegiate dal Covid 19 sono anziane. Il tasso di letalità sale da valori inferiori a 1 su mille sotto i trent’anni e passa a 1 su quattro sopra gli 80. Concordo con il demografo Alessandro Rosina che esiste un debito personale di riconoscenza, oltre che affettivo, verso genitori anziani e nonni, perché sono la memoria della rinascita dopo la guerra e puntellano con le loro pensioni il traballante welfare italiano. È il caso di approfittare di questa memoria da trasmettere ai più giovani. Quanto alla ripresa, non la viva come esclusione. Bisogna proteggere i vecchi attivi come lei anche dal coraggio di non avere paura.