Sei volte Federica e Andrea Chi sono i ragazzi nati nel 1989

Due nomi per raccontare una generazione
Nel 1989 i nomi più utilizzati per i nuovi nati erano Federica e Andrea. Oggi Federica e Andrea compiono 30 anni. Sono venuti al mondo quando cadeva il muro di Berlino, la fine della loro infanzia è coincisa con l’11 settembre 2001. Erano matricole universitarie all’alba della crisi finanziaria, ma hanno goduto di un’ Europa senza confini. L’inizio della età adulta è stato scandito dal terrorismo e dai sovranismi. Sono Millennial, ma non nativi digitali.
Federica, Andrea e i loro coetanei non vivono tempi fortunati. Nel Rapporto Giovani 2019, redatto dall’Istituto Giuseppe Toniolo, il demografo Alessandro Rosina scrive: «I Millennial sono stati presentati come la generazione che doveva cambiare il mondo e farlo entrare nel XXI secolo. Il bilancio che possiamo fare oggi è al di sotto delle aspettative». Secondo l’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro su dati Istat quattro trentenni su dieci sono senza lavoro o sottoccupati. Per uno studio Ipsos di febbraio 2019, solo il 38% dei trentenni italiani pensa di avere un contratto a tempo indeterminato a 45 anni. Per il 72% di loro questo rappresenta un limite alla realizzazione personale. Uno su quattro (il 28%) è convinto che non avrà figli. Parliamo tanto dei trentenni, protagonisti di un’ età fragile, sospesa tra la fine della giovinezza e l’età adulta. Parliamo di loro, ma non con loro. Noi abbiamo provato a farlo. Vi raccontiamo le storie di tre Federica e tre Andrea. Sono professionisti, cuochi, disoccupati, ricercatori, genitori, single, expat o felici di vivere in provincia. Attenti all’ambiente e ai diritti civili, alla politica, anche se non si sentono rappresentati dai partiti. Preoccupati di bilanciare ambizioni e carriera con la creazione di una famiglia. Usano i social, senza esserne schiavi. Al virtuale preferiscono i rapporti umani. Ci dicono che, in Italia, non c’è un solo modo di vivere questa età. Qualcuno è indipendente, sicuro nel lavoro e negli affetti. Altri stanno ancora cercando una strada. Tutti, a prescindere dalla stabilità, sono pronti a reinventarsi, a ripartire, cambiare. È l’arma segreta nella stagione incerta della loro vita.

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