Sud, pronti a partire 9 laureati su 10

La decisione di spostarsi dei giovani del Sud — stando alla ricerca dell’Istituto Toniolo — è legata non solo alle minori opportunità di trovare lavoro (la quota di ragazzi che non studiano e non hanno un’occupazione è superiore al 35% in molte regioni del Sud, mentre al Nord l’indicatore scende sotto il 20%), ma anche alla più bassa qualità e soddisfazione per vari aspetti dell’attività svolta. «Chi rimane nel Mezzogiorno anche trovando lavoro, infatti, si deve adattare a svolgere un’attività non pienamente in linea con le proprie aspettative».

Se la soddisfazione sull’aspetto relazione è solo leggermente più bassa rispetto al resto del Paese, però, i divari sulla stabilità del lavoro e sul guadagno sono più marcati. «In generale circa un giovane meridionale su tre non è contento dell’impiego che svolge; nel Settentrione il dato passa a uno su quattro».

Ma un motivo «buono per emigrare è anche la bassa fiducia nelle istituzioni e in particolare nella possibilità che la politica locale sia in grado di migliorare le condizioni di vita e lavoro dei cittadini. La fiducia nelle istituzioni locali (Comune e Regione) è pari al 23% per i giovani italiani in generale, mentre scende al 17% per i giovani del Sud».

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