Sono quattro le fasi della vita. Prima: l’infanzia Seconda: l’infanzia dei figli. La terza è quella che tu vuoi che sia. Quarta la vecchiaia - A.Rosina

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Il Capitale Civico da non sprecare

Gli studenti che scendono in piazza in solidarietà alla popolazione di Gaza o che manifestano contro condizioni di vita percepite come ingiuste o contro deficit democratici interni, come nel caso delle proteste in Serbia o in Nepal, non vanno archiviati come episodi isolati ed estemporanei, ma colti come segnali di una tensione profonda che attraversa le nuove generazioni.

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02/10/2025
18.30
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino - Firenze
EFPA ITALIA MEETING sito |
02/10/2025
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Villa Rosa – Viale Axel Munthe, 4 - Anacapri
“(De)natalità, scelte riproduttive e nuovi modelli di famiglia” sito | informazioni
02/10/2025
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Vaticano, Curia Generalizia della Compagnia di Gesù
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commenti e riflessioni

Quello che i demografi anticipano...

"Quello che i demografi anticipano, gli economisti lo scoprono mentre sta accadendo e i politici dopo che è già accaduto".

Degiovanimento

Arriva in ritardo dalle nostre parti, il dibattito su giovani e potere e grazie ad un vescovo coraggioso di umili origini: «bamboccioni» incapaci di stracciare la figurina di Peter Pan o giovani vittime bloccate dalle oligarchie delle caste, siano esse politiche, professionali o industriali. Eppure, perfino il vocabolario della lingua italiana è stato costretto ad aggiornarsi. Non c’è più solo antipolitica e discontinuità, perfino il più recente monnezzopoli o il già datato tangentopoli. C’è, da un anno appena, degiovanimento (sostantivo maschile, perdita del bene prezioso della gioventù), un neologismo ideato e studiato da Alessandro Rosina, ricercatore della «Cattolica» di Milano, trentanove anni e testimone della fatica per la conquista di una cattedra universitaria. (Antonio Manzo, Mattino, 13 maggio 2009, Salerno, p. 27) • [tit.] Il rischio degiovanimento [testo] Ormai sono lontani i tempi degli allarmi sulla denatalità, quando si annunciavano i rischi che avrebbe potuto conoscere la società italiana. Oggi il fenomeno non fa più notizia, al contrario rientra nei processi di lenta metabolizzazione dei cambiamenti. Un neologismo fotografa la mutata situazione e proietta un’ombra inquieta sui prossimi decenni: la parola è «degiovanimento» che è qualcosa di più di invecchiamento. L’Italia non solo è, e continuerà ad essere, un “Paese per vecchi”, ma vedrà le nuove generazioni indebolite nella loro tradizionale carica di soggetti portatori di cambiamento e di crescita. (Giovanni Santambrogio, Sole 24 Ore, 30 giugno 2013, p. 30, Cultura e sviluppo) • Più elevate sono le risorse culturali e il capitale sociale, più tende a prevalere la componente della scelta. Viceversa, più basse sono le condizioni di partenza combinate con alte aspettative, più ci si sposta per necessità. In entrambi i casi sono soprattutto i laureati e i più dinamici ad alimentare la crescita dei flussi verso l’estero, con conseguente accentuazione del degiovanimento quantitativo e qualitativo della popolazione italiana. Ma più recentemente è aumentato il contributo ai flussi in uscita delle persone di mezza età. (Alessandro Rosina, Repubblica, 5 aprile 2017, p. 6).