Il sogno dell'Expat: tornare cambiati da quando si è partiti per contribuire a cambiare il futuro del proprio paese d'origine. - A.Rosina

articoli

Tre misure chiave per invertire la china

In un film del 1993 dal titolo “Ricomincio da capo”, diventato negli anni un cult, vengono raccontate le vicende di una persona che si trova a vivere ogni nuovo giorno in modo identico a quello precedente. Destinata, quindi, ad ogni risveglio a ricominciare da capo. Sembra il destino del nostro paese. L’analisi di Alessandro Rosina

vai all'articolo

Calo delle domande di servizio civile? Non basta renderlo accessibile a tutti

Se il “quanti siete”, anche per il servizio civile, risulta oggi la questione di maggiore preoccupazione, la risposta che serve dare sta nel valore riconosciuto a tale esperienza. Non basta renderlo accessibile (effettivamente) a tutti, deve diventare anche attrattivo (capace di farsi scegliere) e mettere nelle condizioni di essere vissuto come esperienza trasformativa (che rafforza la capacità di sentirsi soggetti attivi del mondo che cambia)

vai all'articolo

agenda

26/05/2023
9.45
Università degli studi di Ferrara - Facoltà di giurisprudenza
Convegno Nazionale Camere Minorili. Famiglie e Minori nella Riforma tra risorse e criticità informazioni
08/05/2023
9.30
Auditorium Testori – Palazzo Lombardia, Piazza Città di Lombardia, 1 Milano
L’INFORMAGIOVANI C’È sito | informazioni
04/05/2023
18.30
Palazzo Clerici (Via Clerici 5, Milano)
Demografia e geopolitica: l’India supera la Cina, e ora? sito |

Mediateca

commenti e riflessioni

Quello che i demografi anticipano...

"Quello che i demografi anticipano, gli economisti lo scoprono mentre sta accadendo e i politici dopo che è già accaduto".

Degiovanimento

Arriva in ritardo dalle nostre parti, il dibattito su giovani e potere e grazie ad un vescovo coraggioso di umili origini: «bamboccioni» incapaci di stracciare la figurina di Peter Pan o giovani vittime bloccate dalle oligarchie delle caste, siano esse politiche, professionali o industriali. Eppure, perfino il vocabolario della lingua italiana è stato costretto ad aggiornarsi. Non c’è più solo antipolitica e discontinuità, perfino il più recente monnezzopoli o il già datato tangentopoli. C’è, da un anno appena, degiovanimento (sostantivo maschile, perdita del bene prezioso della gioventù), un neologismo ideato e studiato da Alessandro Rosina, ricercatore della «Cattolica» di Milano, trentanove anni e testimone della fatica per la conquista di una cattedra universitaria. (Antonio Manzo, Mattino, 13 maggio 2009, Salerno, p. 27) • [tit.] Il rischio degiovanimento [testo] Ormai sono lontani i tempi degli allarmi sulla denatalità, quando si annunciavano i rischi che avrebbe potuto conoscere la società italiana. Oggi il fenomeno non fa più notizia, al contrario rientra nei processi di lenta metabolizzazione dei cambiamenti. Un neologismo fotografa la mutata situazione e proietta un’ombra inquieta sui prossimi decenni: la parola è «degiovanimento» che è qualcosa di più di invecchiamento. L’Italia non solo è, e continuerà ad essere, un “Paese per vecchi”, ma vedrà le nuove generazioni indebolite nella loro tradizionale carica di soggetti portatori di cambiamento e di crescita. (Giovanni Santambrogio, Sole 24 Ore, 30 giugno 2013, p. 30, Cultura e sviluppo) • Più elevate sono le risorse culturali e il capitale sociale, più tende a prevalere la componente della scelta. Viceversa, più basse sono le condizioni di partenza combinate con alte aspettative, più ci si sposta per necessità. In entrambi i casi sono soprattutto i laureati e i più dinamici ad alimentare la crescita dei flussi verso l’estero, con conseguente accentuazione del degiovanimento quantitativo e qualitativo della popolazione italiana. Ma più recentemente è aumentato il contributo ai flussi in uscita delle persone di mezza età. (Alessandro Rosina, Repubblica, 5 aprile 2017, p. 6).