Degiovanimento

Stiamo oggi vivendo una fase di passaggio che sta alterando profondamente i tradizionali e consolidati equilibri demografici tra nuove e vecchie generazioni. Quali sono i motivi?

I giovani sono sempre stati un bene molto diffuso nelle società del passato. La struttura tipica della popolazione è fatta a piramide. La base corrisponde alle fasce d’età più giovani, da sempre la componente demografica più consistente, mentre la punta rappresenta le fasce più anziane, numericamente molto più esigue. Questo è stato vero per tutta la storia dell’umanità fino a qualche decennio fa. Stiamo oggi vivendo una fase di passaggio che sta alterando profondamente i tradizionali e consolidati equilibri demografici tra nuove e vecchie generazioni. I motivi di tale cambiamento sono due.

Il primo è il fenomeno di aumento della longevità. Il fatto che viviamo sempre più a lungo consente a una parte crescente delle persone di entrare in età anziana e di rimanere per durate sempre più lunghe in tale fase della vita. Il numero di anziani si accresce e questo dilata e sposta verso l’alto la punta della piramide demografica. È il cosiddetto processo di invecchiamento della popolazione, che costituisce quindi la ricaduta sulla struttura per età dell’aumento della longevità.

Il secondo fattore di alterazione dell’edificio demografico è la riduzione della fecondità. Se la longevità fa aggiungere piani al vertice, la diminuzione delle nascite porta a indebolire le fondamenta. Il numero medio di figli era molto alto nel passato. Ancora nei primi decenni dell’Unità d’Italia era pari in media a cinque nati per donna. La fecondità è poi progressivamente diminuita fino a raggiungere un valore pari a due a metà degli anni settanta del secolo scorso. Sotto tale livello le generazioni dei figli tendono ad avere una dimensione più ridotta rispetto a quella dei genitori, configurando una situazione demografica strutturalmente del tutto inedita rispetto al passato. Quasi tutti i paesi sviluppati sono scesi sotto tale soglia, ma in Italia il calo delle nascite è stato particolarmente accentuato. A inizio anni novanta siamo diventati il paese con più bassa fecondità al mondo e nel corso di tale decennio il primo paese del pianeta a veder la consistenza numerica degli under 15 scendere sotto quella degli over 65.

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