Geodemografia 2021: una finestra sul mondo

L’e-book Geodemogafia 2021 è il quarto di una serie iniziata nel 2018, e raccoglie i contenuti della rubrica Geodemos, frutto della collaborazione tra l’Associazione Neodemos e la rivista Limes. Buona parte degli articoli sono stati pubblicati, nel corso del 2021, dalle due testate online, con diversi formati ma contenuti sovrapponibili. Altri sono stati pubblicati solo su Neodemos, e uno sulla consorella Niussp, in inglese.

L’e-book è una finestra sulla popolazione del mondo, che al traguardo degli 8 miliardi sta rallentando la sua corsa, ma presenta situazioni fortemente differenziate che condizionano, sia pure con lenta gradualità, i rapporti tra continenti, regioni e paesi. Gli scritti dell’e-book trattano luoghi e argomenti assai diversi – dalle vicende demografiche del Ruanda alla composizione etnica del Tibet, dagli effetti inquinanti dei consumi di carne all’impatto ambientale del popolamento delle aree costiere – e offrono utili spunti di riflessione per i cultori della Geopolitica. Molto spazio è dedicato alle migrazioni e alle politiche che non riescono a governarle; alle crisi generatrici dei flussi di profughi e rifugiati; alla frammentazione del mondo per la costruzione di muri e barriere; allo stato di salute a fronte di vecchie e nuove pandemie. Limitato spazio è dato alla sgradita protagonista dello scenario geodemografico mondiale, la pandemia generata dal coronavirus,. Ma questo tema sarà affrontato in modo più esteso nel prossimo Convegno organizzato da Neodemos (“Due anni in trincea. La pandemia e la società italiana”, Firenze, 25 marzo), e del resto è abbondantemente trattato dai media. Alla pandemia la contabilità ufficiale del biennio 2020-21 attribuisce 5,5 milioni di decessi, pari a circa un ventesimo del totale dei decessi, più o meno la stessa proporzione delle vittime dovute all’influenza asiatica del 1958-59. Quasi tre quarti dei decessi pandemici sono avvenuti in Europa e in America, nord e sud, che hanno meno di un quinto della popolazione mondiale. Le ragioni di questa sproporzione, che sono molteplici, andranno chiarite.

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