La fuga e i ritorni: 5mila giovani milanesi all’estero per studio e lavoro. Ed è Sos culle vuote

Un esercito di giovani, fra 18 e 39 anni, ogni anno lascia la Città metropolitana di Milano per andare all’estero, per studio o per lavoro. Il crollo delle nascite , nel rapporto con i decessi, fa registrare l’impressionante saldo negativo di circa 10mila persone. Dati che spiccano nel confronto con il 2011, poco più di dieci anni fa, quando si registrava un saldo negativo di “sole“ 515 persone, con una bilancia quasi in pari: 28.474 nati e 28.989 morti. Squilibri cresciuti anno dopo anno fino ad arrivare nel 2020, per effetto della pandemia, al record di 41.281 decessi, circa 10mila in più rispetto alla media, e a fronte di appena 23.254 nascite nella Città metropolitana un saldo negativo di 18.027 persone.

La situazione, pur allarmante, è migliorata negli anni successivi, quando il numero dei decessi è tornato ai livelli pre-Covid. La perdita di popolazione è però compensata dall’arrivo sul territorio di un flusso costante di stranieri (19.394 nel 2021) e di persone provenienti da altre zone d’Italia che consente di evitare lo spopolamento.

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