ESTRATTO
(…) Gli atenei possono fare qualcosa, anche in termini di aiuti nel sostenere i costi della formazione, ma non tutto. Serve quell’alleanza che Marino Zerial, direttore dello Human Technopole, sta vedendo realizzarsi nell’area che ospitò l’Expo milanese e ora è un «progetto speciale in cui si uniscono piattaforme nazionali, infrastrutture di ricerca che i singoli istituti non potrebbero permettersi, privati che offrono opportunità di sbocco immediato per i nostri giovani». Giovani che, se privati di prospettive, prendono la via dell’estero. O dello scoramento, come i Neet raccontati dal demografo Alessandro Rosina e dal chief social impact officer di Intesa Sanpaolo, Paolo Bonassi. Oltre il 15% di ragazzi tra 15 e 29 anni in Italia non studia né lavora, percentuale seconda alla sola Romania. «Ma per un Paese in “degiovanimento” – dicono Bonassi e Rosina – sono un potenziale enorme da recuperare: per loro stessi, ma anche per le nostre imprese».