| 21/10/2025 | |
| HUFFPOST - 21 Ottobre 2025 |
Nel 2024 le nascite in Italia sono state 369.944, in calo del 2,6% sull’anno precedente. E in base ai dati provvisori relativi a gennaio-luglio 2025 le nascite sono circa 13 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2024 (-6,3%). Dati impietosi quelli diffusi dall’Istat che fotografano un Paese che invecchia, con un ricambio generazionale al palo e sempre meno possibilità di invertire la rotta. Il numero medio di figli per donna ha raggiunto il minimo storico: nel 2024 si attesta a 1,18, in flessione sul 2023 (1,20). La stima provvisoria relativa ai primi 7 mesi del 2025 evidenzia una fecondità ancora più bassa pari a 1,13. “L’Italia non è solo uno dei Paesi con il numero medio di figli per donna più basso in Europa, ma è anche uno dei Paesi che da più lungo tempo si trova con persistente bassa fecondità”, ci spiega Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia all’Università Cattolica di Milano, che ha appena pubblicato un libro sull’argomento “La scomparsa dei giovani. Le 10 mappe che spiegano il declino demografico dell’Italia” in libreria dal 7 novembre.
Il numero medio di figli per donna in Italia è sotto 2, che è il livello minimo di equilibrio nel rapporto tra generazioni, cioè due genitori sostituiti da due figli. “Nel 1984 è sceso sotto 1,5, quindi vicino a un figlio per donna”, ci dice Rosina, “questo ha portato a un dimezzamento da una generazione alla successiva. Quindi spostarsi sotto l’1,5 vuol dire produrre una forte e progressiva riduzione delle nascite. Ma se l’Italia è sotto 1,5 da così tanto tempo, cioè da oltre 40 anni, vuol dire che non solo ha svuotato le culle, non solo ha svuotato la popolazione scolastica e i giovani, ma adesso sempre di più sta vuotando anche i potenziali lavoratori e i potenziali genitori”. Insomma, se finora abbiamo potuto sottovalutare l’impatto della crisi demografica, adesso non possiamo più farlo perché si sta riducendo la popolazione dei potenziali occupati e dei potenziali genitori. La riduzione di potenziali genitori, riduce ancora di più le nascite. Meno nati ieri vuol dire meno genitori oggi, meno genitori oggi vuol dire meno nati domani, meno nati domani vuol dire ancora meno genitori dopodomani: “Una trappola demografica da cui diventa sempre più difficile uscire perché vuol dire che le nascite sono trascinate verso il basso da una fecondità bassa, ma anche perché la popolazione in età riproduttiva si riduce”, commenta ancora Rosina ad HuffPost.


