Longevità, la rivoluzione silenziosa che sta cambiando le nostre vite

E’ in corso una rivoluzione silenziosa destinata a cambiare permanentemente il modo in cui viviamo. Non ne percepiamo pienamente la forza e la portata solo perché si sta realizzando lentamente nel tempo, ma si tratta di un mutamento implacabile nella sua azione e permanente nei suoi esiti.

E’ in corso una rivoluzione silenziosa destinata a cambiare permanentemente il modo in cui viviamo. Non ne percepiamo pienamente la forza e la portata solo perché si sta realizzando lentamente nel tempo, ma si tratta di un mutamento implacabile nella sua azione e permanente nei suoi esiti. Siamo come chi sta viaggiando in treno ed è tutto preso dai movimenti all’interno dello scompartimento, ma il movimento di maggior portata è quello di cui si prende coscienza solo quando si guarda fuori dal finestrino. Quando siamo saliti su questo treno? Poco più di un secolo e mezzo fa, quando è iniziato il grande cambiamento che va sotto il nome di “Transizione demografica” (per chi vuole saperne di più: A.Rosina, A.De Rose,“Demografia”, Egea, 2014). Fino ad allora nel corso della lunga storia umana le età della vita erano rimaste sostanzialmente immutate.

La durata di vita era comunque mediamente molto breve a causa degli alti rischi di morte a tutte le età che producevano un elevato tasso di uscite precoci. Già ai 15 anni vi arrivava meno della metà dei nati. Tra chi poi raggiungeva tale traguardo, solo la minoranza riusciva comunque a compiere integralmente tutto il percorso dell’età adulta. Pochi quindi diventavano anziani e vi arrivavano in condizioni di salute precarie. Messi assieme tutti questi rischi la lunghezza media dei percorsi di vita era poco sopra i 30 anni. Chi superava la fase infantile poteva comunque ragionevolmente sperare di arrivare ai 65-70 anni. Gli over 70 erano come gli ultracentenari di oggi.

Un bambino che guardava il nonno sessantenne vedeva rispecchiato quello che anche egli sarebbe diventato alla stessa età, nella fortunata ipotesi di arrivarci. Arrivare a 60 anni all’epoca di Napoleone non era molto diverso da arrivare a tale età all’epoca di Cesare.

Poi la Transizione demografica ha rivoluzionato quel mondo immobile attivando un processo di progressivo aumento che da allora non si è più fermato.

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