Includere oggi per innovare meglio domani

Milano è una città che sa produrre ricchezza ma sempre più riconosce il valore del benessere condiviso. E’ un organismo complesso che per vivere meglio in un mondo in continuo mutamento sta sviluppando una sua intelligenza solidale dove i neuroni sono le persone e le sinapsi sono le relazioni sociali.

Milano è senz’altro una metropoli complessa e piena di contraddizioni, ma appare sempre più anche una città che incoraggia  ad esprimersi e invita a formare aspettative positive verso il futuro. La cronaca presenta crescenti esempi di un protagonismo civico dal basso che attraversa tutte le età e le categorie sociali. In particolare, i dati di Ciessevi hanno registrato un aumento di quasi il 20 percento negli ultimi dieci anni delle persone che fanno volontariato.

Un mondo molto variegato che va dal pensionato, alla studentessa universitaria, fino al professionista che nella sua vita frenetica trova anche il tempo per guardarsi attorno e fermarsi per aiutare chi è più in difficoltà. Cittadini comuni che davanti a giardini sporchi e muri imbrattati non si limitano ad indignarsi contro i vandali e a lamentarsi con l’amministrazione pubblica che non provvede, ma si mobilitano per risanare il proprio ambiente di vita. Ma c’è di più. Il crescente fenomeno delle social street mostra come il fare assieme non riguardi solo il contrasto a fenomeni negativi ma sia orientato anche al migliorare lo stare bene assieme e al condividere esperienze positive. Una predisposizione che sta alla base anche del welfare comunitario che sta rivoluzionando il modo di fare politiche sociali.

Altro esempio di cittadinanza attiva in crescita è quello da parte dei ragazzi delle medie e delle elementari. La formazione di cittadini consapevoli e attenti, proattivi nel migliorare il mondo a partire dal contesto territoriale e sociale in cui vivono, deve poter iniziare il prima possibile. Non tanto, però, con lezioni impartite passivamente a scolari seduti in classe ma attraverso partecipazione diretta ed esperienza concreta. I ragazzi vanno coinvolti, fatti sentire protagonisti. Va stimola l’idea che con il loro sguardo nuovo sulla realtà non solo si può vedere che il re è nudo ma anche immaginare fogge inedite da poter indossare. Lo dimostra il successo delle iniziative che creano un rapporto tra scuola e quartiere, che portano i ragazzi sulle strade e nei consigli di zona. E’ così che possono crescere cittadini di domani non rassegnati al degrado e a ciò che non funziona, ma incoraggiati a trovare proprie soluzioni e ad essere consapevoli che assieme si può cambiare.

Milano è una città che sa produrre ricchezza ma sempre più riconosce il valore del benessere condiviso. E’ un organismo complesso che per vivere meglio in un mondo in continuo mutamento sta sviluppando una sua intelligenza solidale dove i neuroni sono le persone e le sinapsi sono le relazioni sociali. La solidarietà intelligente va oltre il buonismo fine a se stesso, non soddisfa l’egoismo del mettersi il cuore in pace. Non dà a ciascuno quello che chiede ma offre impegnative opportunità di riscatto. L’intelligenza solidale va oltre il profitto fine a se stesso, non considera un suo successo il fallimento degli altri. Vede, anzi, nella crescita condivisa le premesse per poter fare ancor più e stare ancor meglio domani. E’ per questo che Milano non può accontentarsi di essere un luogo in cui sentirsi contemporanei. Deve essere una città che offre la possibilità riconoscersi in un progetto di futuro comune. E per far questo deve migliorare la sua capacità di essere inclusiva oggi per diventare più innovativa domani, e di essere più innovativa oggi per essere più inclusiva domani.

 

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