La sfida è attrarre i giovani

L’invecchiamento della popolazione è uno dei processi più caratterizzanti del XXI secolo. Tutto il mondo è in transizione verso una società più matura, con presenza di persone ricche di età molto più abbondante che in passato. Si tratta della conseguenza positiva del vivere sempre più a lungo. Questo processo è però anche accentuato dalla riduzione delle nascite, risulta quindi particolarmente intenso in Europa e ancor più in Paesi, come l’Italia, nei quali la fecondità è scesa molto sotto la soglia di due figli per donna che corrisponde all’equilibrio tra generazioni. Ne deriva una crescita della popolazione anziana non solo in termini assoluti ma anche relativi, in contrapposizione ad un indebolimento della consistenza delle generazioni più giovani.

Il valore negato alle nuove generazioni

Le nuove generazioni sono il modo attraverso cui la società sperimenta il nuovo del mondo che cambia. Se messe nelle condizioni adeguate, sono la componente maggiormente in grado di coniugare le proprie potenzialità con le specificità del territorio in cui vivono e le opportunità delle trasformazioni del proprio tempo. I giovani sono invece i primi a veder scadere le proprie prerogative e a trovarsi maggiormente esposti a vecchi e nuovi rischi quando i cambiamenti vengono subiti anziché anticipati e governati.

L’Italia intrappolata nella crisi demografica, l’emergenza è la natalità

L’Italia si trova intrappolata da lungo tempo in una profonda crisi, più insidiosa di qualsiasi recessione economica o altro tipo di emergenza. Si tratta della crisi demografica. I dati sul bilancio demografico nazionale, appena pubblicati dall’Istat, certificano che nel 2019 le nascite sono precipitate a 420 mila.

Modello Berlino per aumentare le nascite

Milano ha goduto di una fase di aspettative crescenti nel decennio pre-pandemia. Nell’immaginario collettivo si è imposta come la realtà più in grado di premiare chi si impegna e farsi terreno fertile per idee e progetti. Ha mostrato, di conseguenza, una forte capacità attrattiva nei confronti dei giovani – sia uomini che donne – rafforzando così il peso di ventenni e trentenni residenti in città.

Un piano per riportare i giovani al centro del processo di sviluppo

I giovani hanno bisogno di riferimenti solidi, ancor più quando tutto attorno è incerto e muta rapidamente. Purtroppo, invece, tutto quello che li riguarda tende in Italia ad essere carente od occasionale, vale per le politiche pubbliche nei loro confronti ma anche per le informazioni disponibili e la lettura della loro condizione. Di fatto l’unico riferimento stabile è quello della famiglia di origine, che, però, in combinazione con la debolezza di tutto il resto, tende ad accentuare le diseguaglianze sociali. Le nuove generazioni italiani appaiono, così, come un esercito mandato in ordine sparso e strumenti inadeguati a sfidare i grandi cambiamenti del proprio tempo.