Topic: longevità e invecchiamento attivo

La forza dei senior per un salto di qualità

A che età si diventa vecchi? Nelle statistiche ufficiali, come quelle prodotte dall’Istat o presenti nell’Annuario statistico regionale della Lombardia, il tasso di invecchiamento si riferisce alla popolazione di 65 anni e più. Secondo, però, i dati di una recente ricerca dell’Università Cattolica solo il 16 percento degli uomini e il 29 percento delle donne tra i 65 e i 74 anni afferma di sentirsi anziano. Risultati coerenti con altre indagini sulle condizioni oggettive e sulla percezione della propria condizione dei sessantenni e dintorni. Vengono in mente le parole di Mastroianni che in una intervista rilasciata a 72 anni affermava di non sentirsi per nulla vecchio, “casomai leggermente anziano”. Una affermazione che evidenzia come il termine “anziano” sia sempre meno adeguato per indicare le persone che oggi hanno meno di 75 anni, mentre la condizione di “leggerezza” nell’attraversare tale tratto dell’esistenza sia sempre più percepita e desiderata.

Longevità, la rivoluzione silenziosa che sta cambiando le nostre vite

E’ in corso una rivoluzione silenziosa destinata a cambiare permanentemente il modo in cui viviamo. Non ne percepiamo pienamente la forza e la portata solo perché si sta realizzando lentamente nel tempo, ma si tratta di un mutamento implacabile nella sua azione e permanente nei suoi esiti. Siamo come chi sta viaggiando in treno ed è tutto preso dai movimenti all’interno dello scompartimento, ma il movimento di maggior portata è quello di cui si prende coscienza solo quando si guarda fuori dal finestrino. Quando siamo saliti su questo treno? Poco più di un secolo e mezzo fa, quando è iniziato il grande cambiamento che va sotto il nome di “Transizione demografica” (per chi vuole saperne di più: A.Rosina, A.De Rose,“Demografia”, Egea, 2014). Fino ad allora nel corso della lunga storia umana le età della vita erano rimaste sostanzialmente immutate.