Topic: popolazione, risorse e sviluppo

L’assegno unico universale non sarà risolutivo, ma può essere un inizio

All’interno del quadro europeo l’Italia è stata a lungo uno dei paesi che maggiormente hanno sofferto di un insieme debole, frammentato e disomogeneo di politiche familiari e a sostegno delle nuove generazioni. La conseguenza è stata una maggiore crescita degli squilibri demografici, un’accentuazione delle diseguaglianze sociali, oltre che generazionali e di genere. Una delle principali novità su questo fronte è l’Assegno unico e universale (AUU), istituito con l’obiettivo di “favorire la natalità, di sostenere la genitorialità e di promuovere l’occupazione, in particolare femminile”. A tale misura il portale dei demografi italiani (Neodemos.info) ha dedicato un ebook – appena pubblicato e liberamente accessibile – che ne presenta caratteristiche, potenzialità e limiti, anche in modo comparativo con misure analoghe adottate in altri paesi (Portogallo, Spagna, Francia, Regno Unito, Svezia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Russia). Nello stesso volume viene sottolineato come l’AUU non sia la bacchetta magica in grado di riallineare l’Italia ai percorsi più virtuosi in Europa, ma possa costituire il punto di partenza di un processo che va in tale direzione.

La transizione verde, le nuove generazioni e 4 C da considerare

Il recente Rapporto Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), organismo dell’ONU per la valutazione dei cambiamenti climatici, mette chiaramente in luce tre aspetti fortemente connessi tra di loro: la gravità della situazione, la responsabilità dell’attività umana, i crescenti costi del non agire.

In Cina il terzo figlio è legge. Una mossa che da sola non basta a ridurre gli squilibri demografici

In Cina il terzo figlio è legge. Una mossa che da sola non basta a ridurre gli squilibri demografici

La Cina ha raggiunto il picco massimo di popolazione e nei prossimi decenni assisterà ad un processo di riduzione del proprio peso demografico. Consegnerà lo scettro di paese più popoloso all’India ed è in procinto di essere superata anche dall’Africa. La differenza nei ritmi di crescita è tale che a metà di questo secolo il divario tra quest’ultimo continente e il paese del dragone potrebbe superare il miliardo di abitanti. La preoccupazione maggiore riguarda però l’invecchiamento della popolazione. Gli anziani saranno sempre di più, mentre la politica del figlio unico, entrata in vigore nel 1979, ha drasticamente ridotto la consistenza delle generazioni più giovani.

I troppi limiti allo sviluppo di un Italia senza giovani

La popolazione del pianeta è avviata verso una stabilizzazione nella seconda metà di questo secolo, dopodiché si entrerà verosimilmente in una fase di declino. L’Europa ha già raggiunto il punto più elevato della sua parabola e si appresta a diminuire. L’Italia è già da vari anni in riduzione. Se, in particolare, c’è un bene che sta diventando sempre più scarso nel mondo è quello dei giovani. E’ questa la risorsa che stiamo depauperando maggiormente, ma più di tutti lo sta facendo il nostro paese.

Under 25 in via d’estinzione. Il vecchio continente sta diventando una profezia

Se in una carta geografica si rappresenta l’estensione di un’area in base al peso della popolazione, nel planisfero del 1950 l’Europa si troverebbe ad occupare oltre il 20% di tutta la superficie terrestre. La versione dinamica di questo particolare cartogramma farebbe vedere come all’inizio del XX secolo tale spazio fosse ancora maggiore, arrivato a superare il 25%. Se invece ci si sposta verso il presente, si nota che l’Europa si riduce fino a dimezzarsi. Il valore attuale è infatti inferiore al 10%. Se mai in passato il nostro continente ha avuto così tanti abitanti come oggi, è anche vero che mai nella storia moderna è stato relativamente così piccolo rispetto al resto del mondo.