Topic: giovani

La sfida è attrarre i giovani

L’invecchiamento della popolazione è uno dei processi più caratterizzanti del XXI secolo. Tutto il mondo è in transizione verso una società più matura, con presenza di persone ricche di età molto più abbondante che in passato. Si tratta della conseguenza positiva del vivere sempre più a lungo. Questo processo è però anche accentuato dalla riduzione delle nascite, risulta quindi particolarmente intenso in Europa e ancor più in Paesi, come l’Italia, nei quali la fecondità è scesa molto sotto la soglia di due figli per donna che corrisponde all’equilibrio tra generazioni. Ne deriva una crescita della popolazione anziana non solo in termini assoluti ma anche relativi, in contrapposizione ad un indebolimento della consistenza delle generazioni più giovani.

Il valore negato alle nuove generazioni

Le nuove generazioni sono il modo attraverso cui la società sperimenta il nuovo del mondo che cambia. Se messe nelle condizioni adeguate, sono la componente maggiormente in grado di coniugare le proprie potenzialità con le specificità del territorio in cui vivono e le opportunità delle trasformazioni del proprio tempo. I giovani sono invece i primi a veder scadere le proprie prerogative e a trovarsi maggiormente esposti a vecchi e nuovi rischi quando i cambiamenti vengono subiti anziché anticipati e governati.

Un piano per riportare i giovani al centro del processo di sviluppo

I giovani hanno bisogno di riferimenti solidi, ancor più quando tutto attorno è incerto e muta rapidamente. Purtroppo, invece, tutto quello che li riguarda tende in Italia ad essere carente od occasionale, vale per le politiche pubbliche nei loro confronti ma anche per le informazioni disponibili e la lettura della loro condizione. Di fatto l’unico riferimento stabile è quello della famiglia di origine, che, però, in combinazione con la debolezza di tutto il resto, tende ad accentuare le diseguaglianze sociali. Le nuove generazioni italiani appaiono, così, come un esercito mandato in ordine sparso e strumenti inadeguati a sfidare i grandi cambiamenti del proprio tempo.

Gender gap e formazione, nodi da sciogliere per il rilancio

La trascuratezza con cui in passato abbiamo gestito la questione demografica pone oggi il nostro Paese di fronte alla prospettiva di una drastica riduzione della popolazione attiva. Oltre al crescente carico della componente anziana (favorito dell’aumento della longevità), s’impone sempre più la necessità di far fronte anche all’indebolimento strutturale dell’offerta di forza lavoro (determinato dalla persistente denatalità). Un indebolimento che si candida a diventare il maggior vincolo alla crescita economica e alla sostenibilità sociale del Paese. Quanto esso diventerà grave dipende da due fattori interdipendenti, uno più quantitativo e l’altro più qualitativo.

La generazione esclusa dagli Stati Generali

C’è un Paese da reinventare, modernizzare, rendere più inclusivo. Per capire come farlo il premier Conte ha convocato a Villa Pamphili i rappresentanti delle istituzioni europee e i vertici delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di categoria, delle parti sociali. C’è stato poi anche spazio per un incontro con alcuni comuni cittadini e qualche delegazione di giovani. C’è chi ha definito questi Stati Generali una passerella mediatica.