Topic: ulteriori temi demografici

L’integrazione non si vede ma va avanti

Siamo continuamente bombardati da notizie e commenti sui nuovi sbarchi, sull’emergenza profughi, sul terrorismo islamico. Il rischio è però quello di perdere di vista la vera sfida che l’immigrazione pone al nostro paese, che più che sulla quantità degli arrivi – da contenere e regolare – si gioca sulle effettive possibilità di integrazione di chi è già qui.
Secondo i dati Istat, la popolazione residente in Italia ad inizio del 2017 era pari a poco più di 60,5 milioni.

Cerchi un lavoro? Devi essere single

 

La preoccupazione principale per un paese che vuole crescere dovrebbe essere quella di mettere i giovani nelle condizioni di realizzare con successo – in tempi e modi adeguati e desiderati – il percorso di entrata nella vita adulta. Se infatti le nuove generazioni non accedono ad una posizione solida nel mondo adulto produttivo, l’economia, in prospettiva, non può crescere. Allo stesso modo se i giovani invecchiano senza formare una propria famiglia, la demografia diventa progressivamente più fragile. I dati dell’ultimo Rapporto annuale Istat ci dicono che gli under 35 italiani, rispetto ai coetanei europei, sono più frequentemente senza lavoro e senza figli. Le politiche che consentono di integrare tali due obiettivi costituiscono l’asse portante di una società che produce benessere. Senza tale asse, i percorsi professionali e di vita rischiano di avvitarsi verso il basso. Molto più che negli altri paesi avanzati chi in Italia forma una famiglia, soprattutto se donna, si trova a rinunciare al lavoro. Se invece punta sul lavoro, si trova a rinviare e a ridurre la costruzione di una relazione di coppia solida e feconda.

Demografia 2.0

Non esiste nulla di più dinamico, teoricamente senza limiti nel suo rinnovo continuo, di una popolazione. Ci sono popolazioni in crescita, altre in declino, altre che passano dal declino alla crescita o viceversa, ma mai ferme. In nessun paese del mondo la popolazione di oggi è uguale a quella dell’anno scorso.

Un nuovo progetto riformista con al centro le nuove generazioni

Senza riforme ci si tiene un Paese che non funziona o che funziona per sempre meno cittadini. Chi ha rendite di posizione e benessere passato da proteggere, migliora la propria situazione relativa. Chi è in difficoltà o fa il suo ingresso nella vita adulta e professionale, si trova invece con crescente rischio di esclusione e restrizione di opportunità. Nel complesso il paese stenta a crescere e aumentano le diseguaglianze.

No al linguaggio violento in rete. Ma non è chiaro come reagire

Il web sta diventando sempre più importante, oramai quasi imprescindibile, come strumento per informarsi, confrontarsi, accedere a servizi amministrativi, condividere idee ed esperienze, creare progetti comuni. Negli ultimi anni è cresciuta notevolmente anche la presenza degli anziani in Rete, usata come mezzo per interagire con le famiglie dei figli, come contesto di relazione sociale, come fonte di informazioni.