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La generazione esclusa dagli Stati Generali

C’è un Paese da reinventare, modernizzare, rendere più inclusivo. Per capire come farlo il premier Conte ha convocato a Villa Pamphili i rappresentanti delle istituzioni europee e i vertici delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di categoria, delle parti sociali. C’è stato poi anche spazio per un incontro con alcuni comuni cittadini e qualche delegazione di giovani. C’è chi ha definito questi Stati Generali una passerella mediatica.

Un Paese che ha abolito i figli non può sperare nella rinascita

I paesi che non prendono sul serio la demografia ne pagano le conseguenze addebitandone i costi sul conto delle nuove generazioni. Costi che in Italia sono destinati a crescere in modo abnorme se non si interviene con politiche efficaci in grado di contrastare lo scadimento del rapporto quantativo e qualitativo tra vecchie e nuove generazioni.

Allarme caduta delle nascite, il calo aumenta sempre di più

L’Italia è tra i paesi che maggiormente rischiano di peggiorare le possibilità di crescita e le condizioni di benessere delle famiglie rispetto alla situazione pre-covid. Prospettiva ancor più preoccupante se si considera che già prima della Pandemia il quadro sociale ed economico era tra i meno positivi in Europa. Ma l’Italia può essere considerata anche tra i paesi con più margini di miglioramento se dopo il lockdown sarà in grado di reimpostare adeguatamente il proprio percorso di crescita valorizzando, finalmente, tutte le sue potenzialità. E’ la “speranza” richiamata dal Governatore Visco nelle ultime “Considerazioni finali”. Più però si tarda e più l’azione avversa della demografia rischia di trascinare irreversibilmente il paese fuori rotta.

Coronavirus, ultima occasione di una politica per le famiglie

Tutti auspichiamo di poter tra qualche anno ricordare l’epidemia di Covid-19 come una discontinuità che ha permesso al paese di mettere in discussione ciò che non funzionava e dare slancio ad una crescita solida su basi nuove. Dobbiamo, però, aver oggi ben chiara la consapevolezza che non è per nulla scontato che ciò avvenga e che non c’è nessun automatismo che spinga in tale direzione. Sarà possibile riuscirci solo con idee chiare su quale Italia vogliamo e possiamo essere, agendo con grande determinazione sulle potenzialità del sistema paese, sulle risorse da indirizzare, sulle capacità da valorizzare, sui desideri e le energie da mobilitare. Senza una forte volontà di riorganizzare e riorientare il processo di sviluppo, il rischio è quel-lo di passare dall’emergenza sanitaria ad un intreccio ingestibile di emergenza economica e demografica.

La ricostruzione del dopo Covid non potrà ignorare gli under 40

L’Italia sembra finalmente incamminata sulla via di uscita dall’emergenza sanitaria. Il Presidente Conte ha annunciato domenica scorsa tempi e modalità della riapertura. Vedremo ora la preoccupazione per la gravità della crisi progressivamente spostarsi dall’andamento dei decessi a quello dei disoccupati.